Estibaliz Carranza


Ice-cream killer

Messico – 2 vittime

Goidsargi Estibaliz “Esti” Carranza Zabala nacque a Città del Messico il 6 settembre 1978, a cinque anni si trasferì coi genitori, padre messicano e madre spagnola, a Barcellona.

Raggiunta la maggiore età andò a lavorare in Germania, prima a Monaco e poi a Berlino dove conobbe Holger Holz col quale, nel 2005, decise di trasferirsi a Vienna e di aprire una gelateria. Il rapporto si dimostrò fin da subito difficoltoso, l’uomo era un perdigiorno mentre Estibaliz, che aveva puntato tutto sulla gelateria, aveva bisogno di aiuto e non di una palla al piede. Gli affari oltretutto non andavano troppo bene e la coppia, per risparmiare, si era trasferita al piano di sopra della gelateria convertendo un piccolo magazzino in un appartamento.

Se il lato lavorativo era problematico, quello sentimentale era ancora peggio, con il marito assente e infervorato con gli Hare Krishna, la donna, trascurata e insofferente, trovò conforto tra le braccia di Manfred Hinterberger.

La richiesta di divorzio fu solo una naturale conseguenza. Holger Holz era però restio a concederglielo, inoltre con il divorzio sarebbe sorta una diatriba sulla proprietà della gelateria. Estibaliz Carranza decise di risolvere il dilemma con una Beretta calibro 22. Mentre Holger era al computer, lei da dietro gli ficcò tre pallottole in testa. Gli spari fortunatamente non attirarono le attenzioni del vicinato ma per Estibaliz si presentò un altro problema: disfarsi del cadavere. Provò a dargli fuoco ma bruciare un cadavere in un appartamento non si dimostrò tra le cose più semplici, troppo fumo, dichiarò in seguito. Andò quindi in una ferramenta e acquistò una motosega, con la quale fece a pezzi il cadavere, mise quindi i pezzi in vari sacchetti di plastica e li ripose nei congelatori della gelateria.

Con un marito già eccentrico di suo non fu troppo complicato per l’assassina raccontare, e farsi credere, che se n’era andato con una setta in India.

Senza più il consorte anche il lavoro alla gelateria ne giovò e pure la vita privata andava a gonfie vele dopo che finalmente la sua storia con Manfred Hinterberger non era più clandestina. Ma nulla dura in eterno, il signor Manfred si dimostrò avere un brutto difetto, tradiva Estibaliz, e lei non poteva certo accettarlo. Nel 2010, con la stessa pistola e con lo stesso metodo già rodato gli sparò, lo fece a pezzi e lo mise accanto al marito a conservarsi nel freezer. La scomparsa di Manfred Hinterberger non passò inosservata e la polizia faceva domande e lo cercava, Estebaliz decise dunque di cementare i pezzi delle sue vittime nella cantina della gelateria e di scappare in Italia.

Sarebbe filato tutto liscio sennonché, per sistemare una perdita da un tubo, un tizio che viveva nello stesso stabile dov’era sita la gelateria della donna, fu costretto a rompere un muro della cantina adiacente a quella che aveva usato Estibaliz come necropoli per i suoi uomini. Quando trovò pezzi di cadavere cementati nel muro e avvisò la polizia fu semplice trarre le conclusioni.

Il 10 giugno 2011 a Udine per la donna scattò l’arresto e la richiesta di estradizione.

Il 22 novembre 2012 venne condannata all’ergastolo, sentenza confermata in appello l’anno seguente.


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