Belle Gunness


detta “Signora Barbablù”

Norvegia (omicidi perpetrati negli Stati Uniti) – dalle 40 alle 60 vittime

Brynhild Paulsdatter Størseth nasce nel 1859 in un paesino norvegese. Fino all’età di 23 anni si guadagnò da vivere con i più disparati lavori agricoli e badando alle greggi, quindi raggiunse la sorella negli Stati Uniti dove prese il nome di Belle e iniziò a fare la cameriera.

Belle si sposò con Mads Sorensen, un sorvegliante notturno col quale condusse una vita di povertà finché questi non morì, fortunata fatalità, proprio nell’unico giorno in cui avevano validità entrambe le assicurazioni sulla vita che aveva stipulato. In un primo momento si pensò a un avvelenamento da stricnina ma il caso fu archiviato e le polizze pagate.

Belle con la somma incassata acquistò un negozio di abbigliamento che qualche tempo dopo venne raso al suolo da un incendio. Per fortuna anche sul negozio c’era un’assicurazione che permise alla donna di acquistare una fattoria a La Porte, in Indiana, dove vi si trasferì con la figlia adottiva Jenny e le figlie biologiche Myrtle e Lucy (altre due figlie le erano morte per colite acuta).

Nel 1902 si sposò col macellaio Peter Gunness, anche lui di origini norvegesi, dal quale prese il cognome. Peter era vedovo e si trasferì nella fattoria di Belle assieme alla figlia. Peter Gunness morì di lì a poco ucciso da un tritacarne che gli cadde accidentalmente sulla testa, il medico legale era scettico ma la figlia Jenny sostenne la tesi dell’incidente e lo convinse.

Qualche tempo dopo Jenny si lasciò sfuggire con un amico che era stata la madre a uccidere Peter Gunness. In seguito a tale affermazione Jenny non si vide più in giro, la madre ammise con le vicine di averla mandata in un collegio nel Wisconsin. Manco a dirlo, nessuno ebbe più notizie della ragazza.

Dato che le compagnie assicurative non si potevano fregare in eterno Belle elaborò un nuovo trucchetto: mise un annuncio in cui cercava un brav’uomo, lavoratore e serio, a scopo matrimoniale perché da sola a mandare avanti una fattoria non era semplice. Belle era un donnone di un metro e 83 per più di novanta chili eppure sapeva essere amabile nei modi e calda tra le lenzuola, perciò i pretendenti, spinti anche dal buon capitale della donna, non mancavano. I prediletti erano uomini senza parenti, preferibilmente stranieri, che potessero versare a Belle una discreta somma a mo’ di “caparra” per suggellare le loro buone intenzioni, del resto si sa, una donna sola e indifesa deve pur tutelarsi dai cacciatori di dote.

La storia andò avanti fino al 1908 quando ormai la misura era colma e lo sceriffo del paese dopo più d’una denuncia si apprestò ad arrestarla. Trovò però la fattoria della donna in fiamme. Tra i resti riconobbe i corpi delle due figlie e il cadavere di una donna decapitata che doveva essere quello di Belle. Ma perché decapitata? Inoltre il cadavere era ben più minuto di quello che sarebbe dovuto appartenere a Belle e il suo conto bancario era stato svuotato il giorno precedente. Il sospetto che sia fuggita facendola franca non abbandonò mai lo sceriffo di La Porte.

Nel porcile accanto alla fattoria furono trovati i resti di un numero imprecisato di persone, dalle quaranta alle sessanta, tutti uomini tranne la figlia Jenny, che non era mai giunta a nessun collegio.



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